Giorgio Napolitano con le parole "rammarico" e "legislatura perduta" un giudizio negativo sul suo progetto politico finito nel momento in cui Mario Monti si e' dimesso a seguito della sfiducia sostanziale espressa dal segretario del PDL alla Camera. Si comprende lo stato d'animo di Napolitano, aveva nominato Monti senatore a vita per sottrarlo all'agone politico e concedere ai partiti di contro il tempo e l'opportunità per fare le riforme necessarie ad un ammodernamento dello Stato ad iniziare dalla legge elettorale. Lui sul proseguo e su un ulteriore settennato getta la spugna.
Napolitano non le manda a dire e coglie l'occasione ,di fronte alle alte cariche dello Stato per lanciare un chiaro avvertimento alle stesse ed al Paese, anzi più di uno, elevandosi ed puntualizzando che Lui non sarà responsabile degli sfaceli che già si intravedono.
In primis ha affermato che vuole una campagna elettorale che non azzeri, il lavoro svolto finora e, alla fine, conferira' Lui l'incarico e lo farà sulla base dell'esito delle urne. Come dire prevale la Costituzione formale e non la prassi che ne voglia in uso una sostanziale, questa invenzione della seconda repubblica mai trasformata in norma costituzionale per incapacità del parlamento.