domenica 7 marzo 2010

Finanziaria di riforme in Sicilia: Toh! qualcosa di Liberale e Solidale

In un quotidiano siciliano viene riportata la notizia in controtendenza rispetto alla vulgata tremontiana di un’innovativa azione politica sul fronte dell’Economia. Pare, dico pare, che il Vice-Presidente della Regione Siciliana con delega all’Economia guidi una sparuta pattuglia di innovatori e riformatori che alla fine vorrebbero caratterizzare come governo di riforme l’attuale Lombardo- ter.

Passa sotto tono , ma è la cosa principale, l’abolizione della tabella H, versione isolana della legge pro-peones” della serie: non c’è trippa per gatti, e quella poca che c’è verrà razionata ai commensali dell’anno passato. Più clamore invece la cura dimagrante per le società partecipate che subiranno riduzioni e tagli sul fronte degli emolumenti per i consigli di amministrazioni (massimo 60 mila euro l’anno lordi comprensivi anche dei benefits, e chi chiude in rosso per tre anni torna a casa). Sul fronte delle imprese viene introdotto, in modo riveduto e corretto, il tanto caro alla sinistra credito d’imposta con l’obiettivo di incentivare politiche di assunzione a tempo indeterminato (la cifra è pari a 333 € - cranio/mese ). E su questo fronte l’efficacia è correlata allo sparuto numero di imprese sane disposte ad assumere, con la crisi economica in atto.

Mentre la cosa che più di tutti inciderà sul fronte dell’Economia sarà il varo di una “legge obiettivo regionale sulle opere pubbliche” basata su un plafond di €100 milioni di Fondi Fas e che a mio sommesso avviso sta nascendo “un poco male”, dovendo l’elenco delle opere finanziate, passare al vaglio delle forche caudine del voto assembleare regionale. Ciononostante l’apertura dei cantieri che tale legge comporterà fa ben sperare alla ripresa del mondo delle costruzioni. La qualcosa ci toglierà l’incombenza di cantare il de-profundis di tutto il comparto edile siciliano.

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